Cultura

“Urlo e non mi senti” al via il nuovo concorso di poesia

Gli amanti della poesia e gli appassionati alla scrittura prendano agenda e segnino: presto si terrà la nuova edizione del Concorso di poesia “Urlo e non mi senti“, a cura dell’associazione “Uniti per…“.

Ne parliamo con Grazia Sposito, membro attivo dell’associazione e promotrice del Concorso. Giovanissima ragazza, seppur essendo muta è ancora più tenace rispetto a ragazze della stessa età; nulla l’ha mai fermata dalla concretizzazione dei propri obiettivi. Anzi, la sua tenacia ha sempre coinvolto anche terzi.

“Il giorno 13 ottobre 2016, con scadenza il giorno 28 Febbraio 2017, è stato pubblicato il bando per la partecipazione alla IV Edizione del Concorso di poesia ‘Urlo e non mi senti’.  La manifestazione nacque nel novembre 2013, quando proposi ai membri del consiglio direttivo dell’Associazione di realizzare un vero e proprio concorso di poesia, che non fosse come gli altri, in cui i concorrenti fossero spinti da qualcosa di forte. Come per le precedenti edizioni anche questa volta la partecipazione è aperta a tutti, in particolare alle persone che vivono una disabilità e a tutti coloro che si sentono emarginati e discriminati dalla società. Quest’anno sono previste tre sezioni: la Sezione A per le poesie a tema libero; la Sezione B per le poesie con tema la ‘Disabilità’; e la Sezione C ovvero la categoria ‘Scuola’ per cui è prevista la presentazione di poesie a tema libero. Si può concorrere con opere edite ed inedite, scritte in lingua italiana. Inoltre, è prevista la partecipazione con una sola poesia per sezione, allegando la scheda di partecipazione, previo il pagamento di un contributo di  5 euro per ogni sezione in cui si concorre, ad esclusione della sezione C per la quale non è richiesto alcun contributo. Invece per gli alunni delle scuole elementari e medie la partecipazione è gratuita. L’obiettivo di ‘Urlo e non mi senti’ è quello di  dare sfogo al mondo della disabilità, che diverso non è, ma che la società tende ancora a discriminare“.

Quando e com’è nata l’associazione “Uniti per…“? Quali sono i progetti e le iniziative che portate avanti?

L’Associazione “Uniti per…” è stata costituita nell’anno 2001 ad opera di numerosi abitanti di Marcianise, con l’intento di garantire alla cittadinanza un supporto concreto nei momenti di disagio e di esclusione sociale. L’obiettivo principale è sempre stato quello di porsi al fianco dei più deboli, per cercare e creare, insieme, le condizioni giuste per favorire il superamento delle condizioni di  precarietà  e di disagio economico, sociale e personale. Nel corso degli anni ha perseguito i suoi obiettivi mediante i principi dell’educazione, della beneficenza e della cooperazione svolgendo attività di supporto, orientamento e assistenza, intesi come mezzi per affermare l’importanza della centralità della persona potenziandone e valorizzandone le risorse e le competenze. Ciò al fine di favorirne un buon livello di realizzazione personale e di inclusione sociale. Oltre ad avere finalità educative, religiose e culturali, l’associazione promuove iniziative sociali per sensibilizzare la cittadinanza al tema della solidarietà sociale, in particolar modo all’abbattimento delle barriere architettoniche ma soprattutto mentali.

La cittadinanza e le Istituzioni marcianisane come rispondono alle vostre iniziative?

Quando inizi a percorrere una nuova strada, quando porti nel tuo paese una rassegna culturale del tutto diversa, o iniziative benefiche, hai sempre un po’ di timore su come le Istituzioni, in primis, rispondono. In merito a ‘Urlo e non mi senti’, fin dalla prima edizione sono stata  ‘fortuna’ e allo stesso tempo stupita, dal loro supporto. Mi hanno donato fin dalla pubblicazione del primo bando quell’ala d’acciaio, aiutandomi ad ampliare gli orizzonti e le finalità che il concorso si prefiggeva. Le scuole del nostro territorio, ma anche alcune provenienti da altre regioni, sono da sempre molto vicine al concorso; nella scorsa edizione si può dire che la vera competizione sia stata la loro. Quando ti capita di leggere le parole di un bambino la tua anima rischia sempre d’emozionarsi. Colgo l’occasione per ringraziare le Istituzioni che ogni anno alla serata di premiazione ci sono vicini: Croce rossa, Arma di carabinieri, Protezione civile, Scout, Regione, Polizia municipale e Provincia di Caserta“.

Ci sono stati momenti in cui hai pensato di arrenderti, fermarti, perché non ce l’avresti fatta?

Momenti di sconforto penso capitino a chiunque, ma il mio cammino di vita mi ha sempre insegnato che non esiste ‘vincere facile’, devi consumare tutte le tue energie per arrivare vincitrice all’obiettivo.  Istanti di sconforto ci sono spesso,  quando pensi che forse è tutto più grande di te e hai bisogno di tenere in mente troppe cose.  Chi si ferma è perduto!“.

(Tina Raucci)

Condividi!