Caserta Sport

Chiusura Stadio del Nuoto di Caserta: De Luca non riceve la delegazione delle associazioni.

Dietro la vicenda della chiusura dello stadio del nuoto disposta dalla Provincia di Caserta si nascondono torbide manovre finalizzate ad affidare l’impianto a privati”. É la denuncia che proviene dai rappresentanti delle associazioni sportive che gestiscono la piscina.

La vicenda inizia il 12 gennaio scorso, quando, a seguito di un esposto anonimo, i vigili del fuoco accertano la mancanza della scia, il non funzionamento dell’impianto idrico anti incendio e la parziale difformità dello stato tecnico dei luoghi rispetto alla documentazione in loro possesso. Pertanto intimano l’amministrazione provinciale di presentare la scia, predisporre il documento di valutazione dei rischi (DVR), necessario per la prevenzione anti-infortunistica e ripristinare il funzionamento dell’impianto anti incendio, entro il termine di 90 giorni, prorogabili in ulteriori 90 giorni.

A tutt’oggi le procedure per la regolarizzazione non sono state avviate dall’ente provinciale e la stessa non ha fatto richiesta di una proroga di un ulteriore anno, concessa dal decreto legislativo 758 del 1994 in casi di difficoltà oggettive.

Inoltre tutti i certificati originari dell’impianto, necessari per presentare la scia, non sono stati trovati presso gli uffici della Provincia.

Stadio nuoto Caserta 2

Secondo quanto affermato da Giovanni Esentato, presidente FIAS (Federazione Italiana Attività Subacquee), è grave che documenti così importanti siano andati persi ed occorre trovare i responsabili della conservazione degli stessi.

Quanto al cattivo funzionamento dell’impianto idrico anti-incendio, secondo quanto riferito dallo stesso Esentato, era causato dalla perdita di una tubazione, riparata dai tecnici della piscina stringendo dei bulloni.

I rappresentanti delle associazioni sportive denunciano che, per ottemperare alle prescrizioni dei vigili del fuoco, potrebbero essere utilizzati i fondi dell’Agis (Agenzia gestione impianti sportivi della Provincia di Caserta), l’ente di gestione dell’impianto, che ha un bilancio autonomo e separato da quello della Provincia ed in attivo da oltre venticinque anni.

Successivamente, secondo quanto emerso da una riunione che le associazioni hanno avuto con il direttore dello stadio del nuoto Osvaldo Sciola, sembrerebbe che il motivo della chiusura dell’impianto sia la necessità di eseguire dei lavori utilizzando alcuni fondi non ancora stanziati per le Universiadi del 2019.

I rappresentanti delle associazioni denunciano che dietro questa poca chiarezza ci sia, in realtà, l’intento di concedere a privati l’impianto.

É quanto teme anche l’ex consigliere comunale Luigi Cobianchi che ha annunciato che, “qualora l’amministrazione provinciale dovesse concedere la piscina a privati a prezzi di favore ed inferiori agli attuali novantamila euro mensili che le associazioni versano nelle casse dell’ente, non esiterò a ricorrere alla Corte dei Conti”.

Corteo Piscina Caserta 1

Lunedì 26 maggio circa un migliaio di persone hanno manifestato per le strade del centro di Caserta contro la chiusura dell’impianto. Al termine della manifestazione, i rappresentanti delle associazioni avevano ottenuto di essere ricevuti per un incontro fissato nel pomeriggio presso Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, a Napoli con il presidente Vincenzo De Luca, il sindaco di Caserta Carlo Marino e il presidente f.f. della Provincia casertana Silvio Lavornia. Invece, nonostante le assicurazioni della vigilia, non è stato poi consentito alla delegazione delle associazioni di partecipare a questa riunione, svoltasi anche alla presenza del direttore generale della Provincia Giuseppe Vetrone.

Le associazioni, in una comunicato, hanno chiesto la firma delle convenzioni per i prossimi quattro anni e la possibilità di rimanenere nella struttura durante l’eventuale esecuzione dei lavori e hanno indetto per giovedì 29 giugno una fiaccolata di protesta che partirà dal piazzale dello stadio alle ore 21.00.

(Francesco Capo)    

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