Caserta

Piazze del Sapere chiede come sono stati utilizzati da EPT e Pro Loco i milioni di euro della Regione Campania

In questi giorni abbiamo appreso che alla fine della prossima settimana a Caserta vi sarà un megaconvegno organizzato dalle Pro Loco sui temi del turismo e sviluppo. Non conosciamo ancora i dettagli di questa iniziativa, quali obiettivi si prefigge. Ma ci incuriosisce, anche per capire cosa sta succedendo nel variegato mondo che una volta era coordinato dall’EPT – da alcuni mesi commissariato e gestito direttamente dagli uffici regionali di competenza del settore cultura e turismo.

Nello stesso tempo siamo sul sistema campano e casertano delle Pro Loco pende una indagine giudiziaria, a seguito di numerose denunce sul modo in cui sono stati utilizzati e gestiti milioni di Euro ricevuti dalla Regione Campania a sostegno nelle ultime annualità. Per capire l’entità del fenomeno, abbiamo verificato le cifre distribuite nel 2016: ammontano a 600mila euro i fondi della Regione Campania che le Pro Loco si sono ripartite relativamente all’annualità 2016. Per la provincia di Caserta ne hanno beneficiato 81 Pro Loco per circa 186.000,00 E. Intanto l’EPT di Caserta ha avuto un altro finanziamento consistente per attivare un info point, uno sportello di accoglienza dei turisti alla stazione di Caserta.

Dalle alcune denunce giornalistiche emerge che in diversi casi per le risorse utilizzate non risultano adeguate rendicontazioni nei bilanci, per cui nasce il sospetto di una gestione e di un uso dei fondi quanto meno discrezionali, senza la necessaria trasparenza che dovrebbe esserci in ogni progetto di uso dei beni comuni, come i fondi pubblici erogati dalla Regione Campania. Di questa faccenda si sta occupando anche l’ANAC, l’Agenzia anticorruzione diretta dal giudice Cantone.

Noi auspichiamo che la magistratura e gli organi inquirenti facciano chiarezza in questo mare magnum del settore turismo e cultura. Ma auspichiamo che anche gli organi politici e di gestione regionali intervengano con nuove riforme e misure volte a dare efficienza e trasparenza a questo settore, in primo luogo a livello locale e territoriale.

Ci viene anche da chiedere se i sindaci e gli enti locali sono a conoscenza di questa situazione, anche per poter intervenire con azioni di monitoraggio e verifica sulle attività messe in campo. Come pure va verificato quante delle sagre e degli eventi finanziati hanno ricadute sulle politiche di sviluppo locale, di coesione sociale e di crescita culturale, civile delle varie comunità.

A maggior ragione ce lo chiediamo noi della rete delle Piazze del Sapere-Aislo – che insieme a tante altre associazioni negli ultimi 5 anni abbiamo realizzato incontri ed eventi – non solo per presentare libri, ma anche progetti, come quelli di “Letture di gusto” e di “legalità e cittadinanza democratica”, anche con lo scopo di far crescere la partecipazione consapevole e l’apprendimento permanente delle persone. Tutto questo lo abbiamo realizzato quasi sempre senza disporre di un euro di budget (come si dice in gergo d’impresa), grazie al contributo ed all’impegno volontario di tante competenze e risorse umane – il nostro grande “capitale sociale”.

(Pasquale Iorio)

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