Caserta Enti Politica

I consiglieri comunali di Speranza per Caserta si auto-riducono il loro gettone di presenza

I consiglieri comunali di Speranza per Caserta, Norma Naim e Francesco Apperti, preso per la seconda volta atto (dopo il primo tentativo operato nella precedente consiliatura) che non vi è alcuna volontà da parte del consiglio comunale di Caserta di ridurre i “costi della politica”, hanno deciso di procedere da sé presentando, l’ultimo giorno del 2018, richiesta di riduzione dei loro gettoni di presenza dagli attuali 75 a 36,15 euro (cifre lorde).

La cifra scelta non è casuale, e corrisponde al minimo tabellare previsto per legge per i comuni della fascia demografica a cui appartiene Caserta: “Come abbiamo più volte provato a spiegare ai nostri colleghi consiglieri – spiegano Naim ed Apperti – crediamo che chi fa attività politica debba ricevere una giusta remunerazione, ma in un comune al secondo dissesto finanziario consecutivo, nel quale i cittadini pagano da sette anni e chissà per quanti ancora le tasse locali alle aliquote massime, sarebbe ovvio e normale che i politici percepiscano il minimo”.

Ed invece, la delibera discussa alcune settimane fa, che proponeva questa riduzione per tutti i consiglieri con un risparmio stimato per l’Ente intorno al mezzo milione annuo, è stata respinta alla quasi unanimità.

Sebbene in questo modo il risparmio per le casse comunali sarà abbastanza esiguo – continuano i consiglieri di Speranza – abbiamo ritenuto procedere ugualmente chiedendo la riduzione per noi due, in segno di vicinanza ai cittadini tartassati e come piccolo, ma fortemente simbolico, contributo al risanamento finanziario di Caserta”.

Va precisato – fa loro eco il coordinatore di Speranza per Caserta Michele Miccolo – che per i nostri consiglieri cambia ben poco in quanto, come previsto dal nostro Statuto, poiché sono entrambi titolari di redditi propri, essi devolvono interamente i gettoni di presenza al Movimento fatta eccezione per le spese vive. Sono risorse che, a parte la quota doverosamente destinata al sociale, sono servite fino ad oggi per le attività e le battaglie di Speranza per Caserta che chiaramente non gode di alcuna altra sovvenzione se si esclude, ma è assolutamente marginale, la quota dei tesserati. In particolare – spiega Miccolo – abbiamo dovuto ricorrere varie volte al TAR per comportamenti amministrativamente errati o politicamente spregevoli dell’Amministrazione. Continueremo anche con ancor più vigore – conclude il coordinatore – la nostra battaglia per una razionalizzazione del funzionamento delle quattro commissioni consiliari permanenti che, ad oggi, si riuniscono cinque giorni a settimana con un tasso di produttività tendente allo zero, in pratica veri e propri <<gettonifici>>”.

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