Caserta Cronaca

Doveva stramazzare al suolo un cavallo per rendersi conto di una “vergogna” perpetrata nel parco della Reggia di Caserta?

Continua giustamente a generare indignazione a livello nazionale il decesso del cavallo, morto probabilmente a causa del caldo torrido di questi giorni, nei giardini della Reggia di Caserta.

Il cavallo si è accasciato a terra ed è morto mentre nell’ora più calda, verso le 13.30, trasportava in carrozza (la classica “botticella”) i turisti su e giù nel parco reale.

Le autorità sanitarie, dopo aver transennato l’area per consentire i rilievi del caso, hanno disposto il trasporto dell’animale morto in un centro specializzato per consentirne l’autopsia onde accertare precisamente le cause del decesso.

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha immediatamente disposto un’indagine per verificare se l’animale abbia subito eventuali maltrattamenti, e in che condizioni fosse tenuto.

Mentre la foto del cavallo stramazzato al suolo (in copertina) sta facendo il giro dei social (esponendo al pubblico ludibrio il buon nome della collettività locale), la Polizia di Stato sta controllando vari maneggi tra cui quello in cui l’animale veniva portato di sera dopo aver svolto il servizio alla Reggia.

La Direzione della Reggia di Caserta, nel rende noto il decesso dell’animale appartenente al servizio carrozze ippotrainate gestito in concessione dalla società Tnt, ha espresso “profondo dispiacere per l’accaduto” e reso noto che “…gli organi competenti stanno effettuando in queste ore tutte le verifiche che il caso richiede”. Nel frattempo, sempre la Direzione del monumento patrimonio mondiale dell’UNESCO ha disposto ad horas la sospensione del servizio di carrozze a cavallo nei giardini del parco (NdR: “Santa Chiara, ropp’arrubbata, facett’ ‘e porte ‘e fierro”?).

Inviperito – è proprio il caso di scrivere! – l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali): “Ancora una morte senza senso per business, per il gusto di far divertire i turisti e magari scattare un selfie. E’ morto un cavallo che trainava una botticella destinata ai turisti nella Reggia di Caserta, probabilmente a causa del caldo torrido. L’Ente Nazionale Protezione Animali, da sempre impegnato per contrastare questo insensato mercimonio perpetrato ai danni di cavalli resi schiavi, farà tutto il necessario attraverso il suo studio legale perché i colpevoli di questo scempio paghino per le loro azioni“. Lo si legge in una nota a firma di Massimo Pigoni, vicepresidente nazionale dell’Ente: “E’ assurdo che al giorno d’oggi ancora si utilizzino gli animali – ha aggiunto – per queste finalità, attività non più accettabili anche alla luce delle ormai accreditate conoscenze scientifiche ed etologiche, che dimostrano senza ombra di dubbio che gli animali soffrono e patiscono esattamente come noi. L’Enpa combatterà questa battaglia di civiltà con tutti i mezzi a disposizione. In un Paese civile le botticelle dovrebbero scomparire immediatamente e per sempre!

All’ENPA nazionale fa eco la sede locale di Caserta. “Con profondo dolore prendiamo atto che un povero cavallo è giunto al traguardo della sua esistenza. L’E.N.P.A. di Caserta ormai da anni cerca in tutti i modi di contrastare questo stupido mercimonio perpetrato ai danni di cavalli fatti schiavi. Sono anni che le guardie E.N.P.A. intervengono al fine di stoppare questo sciocco esibizionismo di sciocchi turisti che pur di esibire sciocchi selfie, in omaggio all’ostentazione, sfruttano i poveri cavalli che tirano calessi per farsi accompagnare al bagno di Diana o viceversa tornare alla Reggia. Tutto per sentirsi re per pochi istanti e ricalcare i viali che secoli fa, chi veramente era potente, percorreva. Sono anni che si grida a gran voce di porre fine a questo giogo ove a pagarne le pene, visto l’epilogo odierno, sono animali indifesi. Alle nostre grida le risposte, negli anni, sono state sempre le stesse. Sono autorizzati dall’ASL e dalle autorità comunali e del Real Sito. Oggi, con il “traguardo” letale del maestoso equino probabilmente, almeno si spera, questo incosciente modo di visitare un sito monumentale ha termine”.

 “Le immagini di quel povero cavallo steso sul selciato del Parco Reale – ha dichiarato il sindaco di Caserta Carlo Marinosono state un colpo al cuore per noi tutti. La nostra Polizia Municipale ha immediatamente avviato, in supporto alla Polizia di Stato, accertamenti amministrativi che hanno fatto emergere alcune irregolarità a partire dal dato più importante: il cavallo deceduto non era quello autorizzato al trasporto. Il titolare dell’autorizzazione amministrativa della carrozza circolava abusivamente con un animale diverso da quello comunicato al Comune e all’Asl. Al momento la carcassa del cavallo è sotto sequestro in attesa degli esiti dell’autopsia disposta dal magistrato. Magistratura, Polizia, Comune, Asl e Direzione Reggia stanno lavorando ognuno per quanto di propria competenza. Ho già dato indicazioni al Settore attività produttive e al Comandi di Polizia Municipale di attivare tutte le procedure per la revoca delle autorizzazioni amministrative. Il primo regolamento disatteso è proprio quello sul Benessere degli Animali che questa Amministrazione ha approvato negli anni scorsi e che ha un intero capitolo dedicato agli equini. Queste tragedie non devo accadere mai più”.

Le foto del cavallo morto nel Parco Reale della Reggia – ha fatto sapere il Coordinamento ed il Gruppo Consiliare di “Speranza per Caserta”-  sono atroci e hanno colpito ognuno di noi. A poco serve, in questo momento, la ‘caccia al responsabile’: il vetturino, il proprietario, la Soprintendenza, l’Ente Museo Reggia, o il Sindaco (che pure formalmente è il responsabile del benessere degli animali sul territorio)? Saranno altri a stabilire la causa del decesso e ad attribuire la responsabilità di questa scena per nulla edificante per una città descritta, dai suoi attori principali (Comune e Reggia), come ‘a vocazione turistica’. La morte di questo cavallo ci deve spingere ad essere propositivi e a chiedere proprio al Sindaco Carlo Marino, che ha approvato un regolamento sul benessere degli animali, di fare l’unica cosa concreta per evitare che l’episodio si possa ripetere. Serve un’ordinanza immediata – richiede “Speranza per Caserta” – per impedire l’uso degli animali da lavoro in questi giorni di caldo ‘oggettivamente’ straordinario, o almeno negli orari più a rischio. Anche dei bambini hanno visto stramazzare al suolo quel cavallo e deve essere la politica a dare un segnale concreto se vuole essere considerata ancora credibile su questi temi”.

La morte del cavallo nel parco della Reggia – ha dichiarato il consigliere regionale della Lega Gianpiero Zinzi – impone una seria riflessione sulla gestione del bene patrimonio dell’Unesco che dovrebbe essere il vettore di sviluppo dell’intera provincia. La scena drammatica alla quale sono stati costretti ad assistere gli ospiti del parco rappresenta una cartolina in negativo di un monumento che ci viene invidiato da tutto il mondo. Da quanto tempo i cavalli non venivano sottoposti ad un controllo veterinario? Ci sono le condizioni ambientali affinché con le temperature di oggi gli animali possano circolare? La Reggia è a conoscenza del carico a cui vengono sottoposti i cavalli ad ogni corsa? Ma la cosa più importante è sapere che tipo di programma intende mettere in atto la nuova guida della Reggia per valorizzare il monumento. Immaginare che la corsa in carrozza possa essere ‘la trovata’ per esaltare il capolavoro vanvitelliano dà l’idea di una visione abbastanza corta sul monumento. Per Palazzo Reale c’è bisogno di un passo diverso e di un modello di gestione differente capace di integrare il monumento con il territorio”.

E’ da tempo che denunciamo questo sfruttamento dei cavalli che ovviamente non avviene soltanto all’interno della Reggia di Caserta. E’ un modo barbaro e vergognoso – hanno affermato la portavoce dei Verdi-Europa Verde nel casertano Rita Martone ed il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli – di utilizzare gli animali. Viviamo in un’era altamente tecnologica e pensare di utilizzare questi poveri animali per il trasporto umano, invece che mezzi moderni ad impatto zero, è qualcosa di anacronistico, surreale ed egoistico. Se noi esseri umani in questo periodo soffriamo molto il caldo, figuriamoci che cosa possano provare dei cavalli costretti a trainare carrozze cariche di persone sotto al sole cocente. Denunceremo il gestore della carrozza che ha messo in pericolo la vita di questo animale. Noi chiediamo alle polizie municipali che li dove vige l’ordinanza, che vieta la circolazione dei cavalli sopra certe temperature e nelle ore più calde della giornata come a Napoli, di farla rispettare mentre, dove ancora non è stata prevista, bisogna provvedere a metterla, valida sia per le strade che per i parchi ed i monumenti storici. Vigileremo con i nostri volontari per impedire che questi poveri animali vengano fatti circolare in condizioni climatiche critiche“.

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