Caserta Cronaca Politica

Consiglio comunale di Caserta: il sindaco Marino “impone” il rinvio della discussione sul Biodigestore di Ponteselice

Era particolarmente attesa la seduta del consiglio comunale di Caserta in quanto all’ordine del giorno vi era anche la “sentita” questione del Biodigestore di Ponteselice da realizzarsi, secondo il contestato progetto regionale avallato dal sindaco Carlo Marino e dalla sua giunta, nelle immediate adiacenze di viale Carlo III, a soli 570 m. di distanza in linea d’aria dalla Reggia di Caserta.

Ma, come era fin troppo facile prevedere, non se ne è fatto nulla!

In primis per l’assenza dell’assessore delegato, Carmela Mucherino (nella foto di copertina a dx) del M5S, a cui tocca, ad onta dello sbandierato ecologismo dei grillini, giustificare ed avallare la decisione impopolare di De Luca, Marino & Co..

Poi, al fine di togliere dall’evidente imbarazzo giunta e maggioranza, per l’ennesimo coup de théâtre inscenato dal sindaco Carlo Marino che ha avanzato, proprio quando era giunto il momento di discutere le due mozioni presentate una a firma di Pio Del Gaudio e l’altra a firma di Gianpiero Zinzi,  la richiesta di una sospensione della discussione in attesa di nuovi atti amministrativi che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni dalla Regione Campania.

Attenendomi al regolamento, chiedo – ha affermato Marino – che non si discutano queste due mozioni per dare al consiglio comunale nella sua interezza, un quadro ed uno scenario generale, in modo che il Consiglio possa votare con la giusta conoscenza di tutti gli atti amministrativi. In questo momento la Regione Campania sta effettuando delle decisioni rispetto a degli atti amministrativi e quelle decisioni potrebbero portare a nuove valutazioni del consiglio comunale”.

Di quali fantomatici atti amministrativi parlasse il sindaco, non è dato sapere anche perché lo stesso Marino si è ben guardato dal chiarirlo.

Ma la richiesta ha ovviamente scatenato le veementi proteste di tutti i rappresentanti dell’opposizione da Pasquale Napoletano a Maurizio Del Rosso, da Alessio Dello Stritto a Fabio Schiavo, da Roberto Desiderio a Paolo Santonastaso.

Estremamente decisa la presa di posizione di Zinzi: “Non è vero che il Comune di Caserta attende i ritardi della Regione. E’ il Comune che ha mandato gli atti incompleti a Napoli. Ma sulla localizzazione è il Comune di Caserta a decidere, non la Regione. E può revocare tutto. La verità è che il sindaco non vuole rispondere: ci dica qual è la scelta politica di questa amministrazione. La pregiudiziale mi sembra un pretesto per scappare dal consiglio. Mi dispiace che il presidente del consiglio sia complice di questo”.

Ovviamente Carlo Marino ha risposto, anche se non ha potuto nascondere che vi è stata una “mancanza” da parte dell’ente comunale: “La settimana scorsa abbiamo fatto l’integrazione richiesta dalla Regione che ci ha comunicato di avere bisogno di altri giorni per decidere. La valutazione politica sarà fatta nel momento in cui ci sono tutti gli scenari davanti, per questo dobbiamo aspettare la regione”.

Si è passati poi alla votazione della richiesta di sospensione degli argomenti, approvata con 19 voti mentre la minoranza ha preferito abbandonare l’aula al momento del voto.

Grave – ha poi dichiarato Zinzi – l’assenza degli assessori di riferimento che hanno impedito la discussione delle interrogazioni, delle mozioni e dei punti all’ordine del giorno nel corso della seduta di consiglio comunale di oggi. Inaccettabile l’atteggiamento del sindaco Marino che, sulla base di una pregiudiziale pretestuosa, ha chiesto di rinviare la discussione sulla realizzazione del biodigestore in località Ponteselice facendo votare la sospensiva da una maggioranza silente e assoggettata ai voleri di un sindaco che probabilmente ora si vergogna di esporre la sua posizione sull’argomento. Eppure da esperto della materia qual è, e alla luce degli impegni presi in campagna elettorale, avrebbe avuto tutti gli strumenti per rispondere. Evidentemente per loro Caserta non merita risposte”.

Altrettanto decisa la posizone in merito dei cosnsiglieri di opposizione Dino Fusco, Raffaele Giovine e Romolo Vignola: “In primo luogo, iniziati i lavori del Consiglio Comunale, non ci è stata data la possibilità di discutere le nostre interrogazioni e quindi di svolgere l’attività di controllo sull’azione amministrativa, in quanto erano assenti sia il Sindaco che gli Assessori competenti. Successivamente, iniziata la discussione sul biodigestore, la maggioranza ha chiesto e ottenuto una sospensiva sull’argomento per evitare che il Consiglio Comunale si pronunciasse sulla vicenda: in un sol colpo si è bloccata la discussione su uno dei temi più sentiti della città, rinviandola a data da destinarsi.

Il Segretario comunale ha addirittura sostenuto che può essere richiesta una sospensiva anche sulle interrogazioni, sancendo in maniera molto grave che la maggioranza può decidere di sospendere l’attività di controllo della minoranza, minando di fatto la democrazia all’interno del Consiglio comunale di Caserta”.

Un atto gravissimo, un precedente – continua il comunicato – che lede l’azione del Consiglio tutto, indipendentemente dai gruppi politici di cui si fa parte. Nonostante fossero in discussione mozioni da noi firmate come quella sul 1522 e quella per l’istituzione delle aree tamponi a prezzi calmierati, di fronte a questa violazione di qualsiasi principio democratico abbiamo abbandonato l’aula.

Crediamo che a monte di ogni singolo problema ci sia la modalità con cui si agisce, ci sia la prassi democratica delle Istituzioni: se questa viene messa in discussione, allora non ha senso discutere di nessuna mozione o regolamento, anche quelli di cui siamo firmatari o proponenti”.

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