Caserta Cronaca

Morte del senzatetto a Caserta: l’Angelo degli Ultimi riesce nell’impresa di trovare una Rsa per la moglie rimasta sola

Nessun albergo o B&B, come paventato subito dopo la tragedia, per Lucia Porfidia, la vedova 64enne di Mattia Bruno, il senzatetto trovato senza vita ieri mattina a via Ferrarecce, ma una struttura sanitaria d’accoglienza che la ospiterà su intermediazione dei servizi sociali del Comune di Caserta.

Domenica 13 novembre Lucia viene prelevata da Antonietta D’Albenzio, presidente dell’associazione “l’Angelo degli Ultimi” e condotta nella struttura di accoglienza temporanea “La Casa del Sorriso” di via Mondo a Caserta

Subito dopo aver prelevato il corpo senza vita del marito – ci ha raccontato la presidente –  carabinieri e servizio cimiteriale sono andati via come da prassi, lasciando Lucia sola e sgomenta, immobile davanti ai resti di una vita. Siamo stati allertati da alcuni residenti che gli volevano bene e immediatamente siamo accorsi a prendere Lucia per portarle i primi soccorsi ed allontanarla da quel luogo così doloroso. Devo dire che lei non ha esitato nemmeno un attimo ed è scappata via lanciandosi tra le mie braccia”.

( Questo il  luogo dove da anni dormivano Mattia e Lucia, riparandosi dalle intemperie, ed i poveri resti di quel che è rimasto dopo la tragedia)

Dal momento dell’arrivo al centro è iniziato un tour de force di telefonate per capire da subito come poter sistemare al meglio Lucia. Come già spiegato non poteva restare a lungo da noi in quanto qui ci sono solo uomini con gravi problemi di alcool ed anche di salute mentale. Purtroppo non è stato facile trovare – continua la D’Albenzio – non solo una sistemazione, ma innanzitutto un contatto disposto a muoversi di domenica”.

“Molti i suggerimenti da più parti, che tali sono rimasti, di portare la donna in albergo o presso un B&B, soluzione inaccettabile considerato che Lucia non ha facoltà di autogestione e soprattutto ha la necessità di sentirsi accolta e curata. Questa notte – conclude – non sono nemmeno tornata a casa, ma sono rimasta in struttura a vegliarla, dopo averle sistemato un lettino nell’ingresso dell’area notte“.

Per fortuna l’ostinazione paga e la determinazione della signora D’Albenzio ha consentito l’arrivo dei Servizi Sociali del Comune di Caserta nella persona della dott.ssa Lidia Barbato, responsabile dell’Ufficio Contrasto alla Povertà dell’amministrazione comunale, con la quale la presidente dell’Angelo degli Ultimi ha colloquiato fin da subito cercando una soluzione possibile.

“Questa mattina la dottoressa Barbato, a cui – afferma la presidente – vanno i nostri ringraziamenti per l’interessamento e l’attenzione, è venuta al centro accompagnata dalla sua assistente e dai responsabili di una struttura del casertano che provvederà ad accogliere Lucia secondo le procedure e sistemandola in condizioni dignitose”.

Lucia sembrava serena, quasi sollevata, addirittura mentre salutava ha pronunciato queste parole “Non sono Lucia, chiamatemi Alessandra”, quasi a voler assumere un’altra identità dopo una vita di stenti trascorsa sulla strada, la morte di un figlio in condizioni tragiche e quella di un marito che, negli ultimi tempi, era diventato un pò anche il suo aguzzino, a causa delle peggiorate condizioni psicologiche.

Adesso tutti quelli che li conoscevano ed alcuni che gli volevano bene augurano a Lucia, anzi, ad Alessandra, una nuova vita, dignitosa e serena dove poter almeno riconquistare una pace che forse non ha mai conosciuto.

( Maria Grazia Manna )

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