Sono sempre più gli italiani che comprano sigari e soprattutto i trinciati, ovvero il tabacco sfuso per le sigarette fai da te, in crescita nel 2012 del 229%.
Frena invece il pellegrinaggio verso una delle 55.991 rivendite di tabacchi per l’acquisto di sigarette, che lo scorso anno registravano un calo dei consumi dell’8% rispetto al 2011, accentuando peraltro la diminuzione del 14% in cinque anni.
A delineare le nuove tendenze della filiera tabacchicola e’ il 16/mo Rapporto presentato da Nomisma, fornendo la fotografia della produzione e del mercato legale del tabacco e evidenziando al contempo il boom del mercato nero.
Infatti cresce l’incidenza del mercato illecito di sigarette, arrivata a quasi il 10%. E in appena tre anni tale incidenza e’ triplicata”.
Il calo dell’8% delle vendite di sigarette nei circuiti ufficiali, segnala ancora Nomisma, “ha portato le quantità consumate nel 2012 a 78,8 milioni di chilogrammi, un livello che non si toccava da piu’ di 40 anni.
Il valore complessivo delle vendite di tabacco e derivati in Italia sfiora i 19 milioni di euro (18.965) di cui 14.132 milioni confluiscono nel gettito fiscale.
L’85% della produzione nazionale si concentra in appena sei province (Verona, Perugia, Arezzo, Caserta, Benevento e Napoli), ‘aziendine ‘ come meno di tre ettari in aree rurali dove gli addetti sono 190mila.