Cultura

‘U cuorno d’u scuorn!

In questa vicenda già di per sé grottesca, invitiamo i “protagonisti” di questo scempio almeno a non raccontare frottole alla collettività.

Abbiamo già detto in precedenza quanto male pensiamo di questo “capolavoro di ignoranza e cattivo gusto”.  Ora parliamo d’altro …perché c’è purtroppo anche altro da dire!

Prima di tutto va precisato che, per posizionare il corno dinanzi alla Reggia, l’amministrazione comunale di Caserta si è resa colpevole di un reato e cioè “abusivismo”! O forse il primo cittadino di Caserta non sa che per posizionare, edificare, restaurare, dipingere o quanto altro, anche con strutture temporanee e rimuovibili, a poca distanza da un monumento come quello vanvitelliano si deve avere per legge obbligatoriamente il parere favorevole della Soprintendenza?  Ma come, lo sanno i casertani ed i casagiovesi che hanno le loro case nelle adiacenze del parco della Reggia – tanto per fare un esempio! –  e lui che è sindaco del capoluogo non lo sa? E gli assessori? Ed i funzionari comunali preposti?

Che bell’esempio di legalità, degno della “terra dei fuochi”!

Comunque, a colmare tale ignoranza, ci ha pensato nientemeno il Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray che, constatata anche l’assenza del suddetto parere della Soprintendenza,  ha richiesto al sindaco l’immediata rimozione del corno che, oltre ad essere offensivo, è anche deturpante per un monumento di importanza mondiale come la Reggia di Caserta. Richiesto? Meglio sarebbe scrivere “intimato” in quanto – sempre secondo le vigenti normative! – chi si rende colpevole del reato di abusivismo, oltre al resto, deve anche immediatamente provvedere alla rimozione dell’abuso!

Ma la rimozione dell’abuso è a spese di chi? Ma ovviamente è a carico di chi lo ha commesso!

Ahia! E qui c’è un problema!

‘Sto corno, per metterlo lì, dinanzi alla Reggia, è costato ben 74mila euro. Sono soldi che la Comunità Europea ha dato alla Regione Campania per finanziare progetti culturali di grande livello (..infatti!!!). Avuti questi soldi, il presidente Caldoro (centrodestra) ha allora cercato – …ovviamente! – di dare un “ristoro” principalmente a tutti i sindaci “amici di cordata” per fare qualcosa di bello nelle proprie città, senza stare lì a sottilizzare per verificare cosa venisse poi effettivamente realizzato. Vuoi non dare soldi ad un sindaco di destra, primo cittadino persino di un capoluogo di provincia?

Siccome però, quando la Comunità Europea “sgancia moneta”, verifica poi l’uso che è stato fatto dei finanziamenti, sai come saranno contenti l’Unione Europea e di conseguenza Caldoro nell’apprendere – …abbiamo impressione però che lo sappiano già, visto il clamore mass-mediale suscitato dall’iniziativa di cui è tanto “fiero” il sindaco Del Gaudio – cosa di “bello” è stato realizzato a Caserta con i soldi della collettività europea, commettendo un abuso e deturpando un patrimonio Unesco? O, non avendo eletto Caserta a capitale europea della cultura, staranno invece pensando di fregiarla del titolo di “capitale mondiale del …curniciello”?

In attesa delle “decisioni” europee, adesso il corno deve essere però tolto da dove è.

Tra i 74mila euro spesi per realizzare questa “magnificenza”, risultano anche circa 49.000 euro di spese per “allestimento e disallestimento”; è logico pensare quindi che ci sia bisogno di altri 49.000 euro per smontare e rimontare altrove il corno. Siccome il comune di Caserta è in dissesto economico, li chiediamo di nuovo a Caldoro? Forse è meglio di no, anche perché crediamo di intuire la risposta a tale quesito che darebbe il governatore della Campania e, siccome siamo rispettosi delle “fasce protette”, preferiamo ometterla… Allora? Li togliamo da qualche capitolo di bilancio? ‘Na parola… Aumentiamo un altro pochino le tasse comunali? Forse questa altra “provocazione” rischia di non piacere ai casertani…  Oppure, visto che al sindaco è tanto, ma tanto piaciuta questa “provocazione”, sarà dunque il primo cittadino motu proprio a provvedere, rinunciando a qualche emolumento pubblico che percepisce? D’altronde non è forse vero che “chi rompe, paga”?

Quindi, trovati i soldi (?!!!), torniamo ad hoc: il corno deve essere tolto da dove è!

Premesso che non si può “buttarlo nel cesso” in quanto, anche se l’allocazione sarebbe più che degna, finirebbe con l’intasare le derelitte condotte fognarie cittadine che avrebbero – …esse sì e non da oggi! – bisogno di interventi urgenti di risistemazione ed adeguamento (…ma per loro i soldi non ci sono!!!), dove metterlo?.

A piazza Dante? No, c’è l’albero di Natale! A piazza Vanvitelli (…sai come sarebbero contentissimi Prefetto e Questore…)? No, ci sono le giostre! A piazza Ruggiero? No, c’è il mercatino dell’artigianato (…dell’artigianato o delle cianfrusaglie?)! In piazza Amico, in piazza Pitesti …insomma, dove lo dobbiamo “piazzare” ‘sto corno?

Noi, modestamente, un’idea ce l’avremmo e ci permettiamo, da bravi casertani, di suggerirla al primo cittadino gratis, senza volere un soldo di compenso.

Perché non piazza il corno sul tetto del Municipio? Sarebbe visibile a tutti, a livello panoramico indicherebbe inequivocabilmente la casa comunale e avrebbe un alto valore simbolico. Sì, perché – come tutti i cittadini ben sanno… – nella sede municipale abbondano le “facce di corno”  (…uuuuuuuuhhh, e quante ce ne sono)! Quindi, meglio di così… Non forse è una bella idea?

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