“Chiudere Carinaro è una contraddizione visto che la Whirlpool afferma di voler investire 500 milioni di euro negli altri stabilimenti, in particolare in quelli del Nord, ed addirittura vuole fare 300 assunzioni a Varese”.
Lo ha affermato ai lavoratori riuniti nella mensa della fabbrica, il leader della Fiom Cgil, Maurizio Landini che ha poi sottolineato ”Le vicende della Whirlpool e dell’Alenia dimostrano che esiste un caso Campania su cui il Governo deve intervenire e fare la sua parte”.
Il nodo cruciale è proprio quello, noto, della vertenza Indesit, il marchio acquistato dalla multinazionale americana Whirlpool, e per i cui stabilimenti italiani si prevede un drastico piano di ridimensionamento. Per Carinaro il piano vede addirittura la chiusura dello stabilimento che impiega 815 unità.
Dinanzi ad oltre 500 operai dell’ex-Indesit, Landini ha spiegato che “negli incontri dei giorni scorsi non c’è stata alcuna apertura esplicita da parte della Whirlpool sulla modifica del piano industriale. L’azienda si è detta disposta anche a portare una nuova famiglia di lavatrici a Napoli, ma su Carinaro non c’è stata alcuna marcia indietro. E anche la disponibilità a impiegare Carinaro per altre produzioni del gruppo è tutta da verificare, ma al momento non c’è nulla. È necessario un coordinamento tra il Governo e le altre istituzioni che non duri solo fino al 31 maggio”.
Prima di lasciare Carinaro per recarsi all’Alenia, Landini ha invitato i lavoratori “ad essere uniti nella mobilitazione” auspicando però che “tutti i dipendenti degli stabilimenti italiani della multinazionale si mobilitino” perché “solo così è possibile far cambiare idea all’azienda”.