Caserta

Nato il Club di Territorio “Terra di Lavoro” del Touring Club Italiano

“Poca favilla gran fiamma seconda”.

Queste le parole che risuonano alla fine della cerimonia inaugurale del Club di Territorio “Terra di Lavoro” del Touring Club Italiano.

Il verso dantesco, citato nel suo intervento dal Console per Piedimonte Matese Antonio Riselli,  evidenzia il fine principale del TCI, associazione no profit che si occupa da oltre cento anni di turismo, cultura e ambiente. L’incontro si è tenuto presso l’EPT del Palazzo Reale di Caserta, con la partecipazione del Console Regionale Giovanni Pandolfo, il Console per Caserta Antonio La Gamba, il Console per Piedimonte Matese Antonio Riselli, Marco Girolami ed Angela Rosso della Direzione Touring di Milano.

Antonio La Gamba spiega che lo scopo del Club di Territorio “Terra di Lavoro”, di cui egli stesso sarà coordinatore, è quello di agire direttamente sul territorio per far emergere i valori del Touring sulla cultura italiana mediante la ricezione delle esigenze dei soci e dei cittadini locali.

La decentralizzazione del potere, voluta dal Touring, prevede infatti una maggiore incidenza sulla realtà ed è quello che La Gamba auspica di conquistare con la collaborazione di quanti hanno creduto nel progetto.

Il Club di Territorio della provincia di Caserta “è stato – chiarisce Giovanni Pandolfo – volutamente denominato “Terra di Lavoro” per sottolineare ciò che di buono c’è in questo territorio, in contrapposizione all’immagine negativa che lega tristemente Caserta e la sua provincia alla “Terra dei fuochi”. Difatti – continua Pandolfo – una realtà come quella casertana potrebbe vivere del proprio patrimonio storico, artistico e culturale, ma lo riduce spesso a poca cosa tanto da arretrare su quelli che sono i livelli di posizione turistica”.

Il Club di Territorio è un’opportunità che la nostra provincia deve cogliere. È il vero riscatto culturale –  ha aggiunto infine il Console per Aversa Sergio D’Ottoneche permette al Touring di scendere in campo, non solo con propositi, ma anche con interlocuzioni con i diversi attori del territorio: la Provincia, i Comuni, le Università, le Associazioni ed i cittadini tutti. Il Touring Club Italiano non vuole essere un’associazione di Carboneria segreta; mira ad essere conosciuta e ricevere appoggio. Del resto, come loro stessi affermano: “Da soli si corre di più, ma insieme si va più lontani!””.

(Vanda Pennini)

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