Caserta

Mazzette per false assunzioni nel Pubblico Impiego: arrestato Donato Sorvillo a Caserta.

La Polizia di Stato di Caserta ha arrestato un impiegato pubblico responsabile di aver indotto numerosi giovani disoccupati a farsi consegnare ingenti somme di denaro con la promessa di riuscire a fargli superare concorsi per l’arruolamento nell’Esercito Italiano, nella  Polizia Penitenziaria e nella Guardia di Finanza.

Donato Sorvillo, 50enne, di Carinola, impiegato nel Centro Documentale di Caserta – Ministero della Difesa, è indagato per i reati di truffa aggravata, millantato credito, minaccia, falso e soppressione di atti pubblici.

Facendo leva sullo stato di bisogno delle vittime, versanti in situazioni economiche precarie, l’uomo avvicinava giovani nonché padri e madri di questi ultimi, preoccupati per il futuro incerto dei propri figli, facendosi consegnare somme che oscillavano tra i 1.500 ed i 23.000 euro, a suo dire, da destinare alle sue millantate “conoscenze importanti”, in grado di pilotare le procedure concorsuali, aumentando punteggi, modificando graduatorie o rilevando in anticipo quiz oggetto delle prove concorsuali.

Le indagini sono partite dalla denuncia presentata da un giovane aspirante volontario dell’esercito che si era recato al Centro Documentale di Caserta al fine di chiedere informazioni sulle modalità di presentazione della domanda per il concorso; in quella occasione veniva avvicinato da Sorvillo che, dopo avergli fornito le informazioni di ritiro si offriva di seguirlo per l’intero iter amministrativo, garantendogli il superamento del concorso in cambio di denaro.

Il denunciante, con l’aiuto economico dei propri genitori, arrivava a versare, in più rate, all’impiegato la somma di 22.600 euro senza, tuttavia, ottenere quanto sperato.

Oltre ad ingenti somme di denaro Sorvillo riusciva a farsi consegnare dalle vittime orologi di lusso, gioielli e generi alimentari.

Tra le vittime dell’arrestato figura anche un genitore, malato terminale di cancro, il quale, preoccupato per il destino del figlio, gli consegnava i suoi risparmi nella vana speranza di assicurare al figlio un futuro nella Polizia Penitenziaria.

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