Provincia di Caserta

Continuano le indagini sulla morte di Anna Della Cioppa

Non si è ancora spento l’eco dell’orrida morte avvenuta nell’entroterra casertano e che ha avuto come vittima la 52enne Anna Della Cioppa (nella foto) il cui cadavere è stato rinvenuto completamente carbonizzato giovedì pomeriggio nei pressi dell’acquedotto comunale di Bellona a pochi passi dal Cimitero.

In attesa dei risultati dell’autopsia da parte dell’Istituto di Medicina Legale di Caserta, gli inquirenti hanno per ore interrogato il compagno della donna, D.F., sottufficiale dell’Esercito, che per primo ha presentato mercoledì la denuncia di scomparsa della donna, affermando che la stessa aveva lasciato a casa il cellulare, la borsa ed il portafoglio. Elementi che farebbe propendere per un allontanamento volontario da parte di Anna che, secondo le testimonianza raccolte , negli ultimi giorni non voleva uscire di casa perché si sentiva a disagio dopo essere ingrassata alla vigilia dell’oramai prossimo matrimonio.

Anna ed il sottufficiale convivevano infatti da tempo ed erano in procinto di sposarsi.

L’ipotesi che il Pm Mariangela Condello ritiene più “convincente” è che la Della Cioppa sia stata uccisa, ma non si è esclude anche un terribile suicidio.

Ad avvalorare infatti tale ultima tesi è che la donna era seduta quando le è stata data fuoco e che nel vicino cimitero, accanto al quale è morta, sono conservati i resti del padre e di un altro parente, ritenuti tra le persone più vicine ad Anna, così come riferito da altri familiari.

I carabinieri stanno cercando di ricostruire le fasi precedenti la morte ed anche i tabulati telefonici dell’utenza della donna sono al vaglio, così come il suo computer. Bisogna stabilire se ha sentito qualcuno prima di uscire di casa per poi sparire nel nulla fino a quando i volontari della Protezione Civile di Vitulazio, impegnati nel suo ritrovamento, non sono stati attratti da un cumulo di ossa fumanti.

Secondo il medico legale, la donna era seduta quando il liquido infiammabile ha iniziato a scendere dai capelli fino alle spalle, per poi prendere fuoco. Ritrovati, a poca distanza dai resti mortali, un accendino ed una bottiglina semivuota di alcol etilico.

Intanto l’intera comunità locale non sa darsi pace. In paese la conoscevano tutti ed è stata descritta come una persona mite, tranquilla e senza fronzoli per la testa. Non aveva un’occupazione fissa, ma durante il periodo estivo lavorava presso un’azienda agricola che destinava tutta la frutta e verdura raccolta alla grande distribuzione, dopo aver conservata in maxi-celle frigorifere.

Particolare inquietante: i conoscenti della vittima hanno ricordato che, circa quindici anni fa, il padre si era tolto la vita impiccandosi; ma gli stessi concittadini precisano che Anna aveva un carattere totalmente diverso dal proprio Papà.

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