Aversa Cronaca

Truffa milionaria all’INPS nell’agro aversano: in manette 2 consulenti del lavoro e 5 imprenditori

La Guardia di Finanza del gruppo di Aversa ha eseguito, su delega della procura di Napoli nord, 7 misure cautelari personali (5 custodie in carcere e 2 arresti domiciliari) emesse dal gip del tribunale di Napoli nord nei confronti di 2 consulenti del lavoro (Angelo Caterino, 63 anni, ed il figlio 34enne Emilio) di San Cipriano d’Aversa e vari imprenditori del settore edile dell’agro aversano, responsabili di aver costituito un’associazione a delinquere che, attraverso la fittizia assunzione di centinaia di lavoratori, hanno percepito illegalmente indennità da parte dell’Inps per circa 13 milioni di euro.

L’operazione è stata coordinata dalla Procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, e delegata ai finanzieri del comando provinciale di Caserta e del Gruppo di Aversa, agli ordini rispettivamente del colonnello Andrea Mercatili e del tenente colonnello Michele Doronzo.

Sequestrati beni immobili, rapporti finanziari e partecipazioni societarie a carico di venti indagati e quattro società.

I soggetti utilizzavano fatture per operazioni inesistenti nel settore edile, finalizzate, oltre ad ottenere i conseguenti sgravi tributari, anche e soprattutto a conseguire la percezione di indebite contribuzioni da parte degli enti previdenziali e assistenziali.

A capo dell’organizzazione criminale c’erano padre e figlio, entrambi consulenti del lavoro.

Dalle indagini è emerso, tra l’altro, come un imprenditore sia riuscito ad ottenere il rimborso di 211mila euro per un infortunio occorso ad un suo lavoratore in nero, retrodatando al giorno precedente a quello dell’incidente l’assunzione dello stesso nelle banche dati dell’Inail.

Gli investigatori hanno scoperto tre società edili esistenti solo sulla carta, con sede a Casal di Principe, che tra il 2011 e il 2014 avrebbero assunto falsamente seicento dipendenti e che hanno poi consapevolmente beneficiato delle indennità non dovute per oltre 4 milioni di euro. Indagati i titolari delle società ovvero gli imprenditori edili Salvatore Massaro di 66 anni e il figlio 29enne Vincenzo.

In manette anche i rappresentanti legali di un’altra società, capaci di generare un volume d’affari inesistente con cui venivano costruiti 108 rapporti di lavoro ritenuti fittizi. E che hanno portato alla percezione di indennità assistenziali di disoccupazione per oltre 800mila euro.

Nel rapporto del Gip si legge di “panorama desolante di sotterfugi, menzogne, approntamento di documenti contraffatti, che ha prodotto un danno patrimoniale enorme alla già esigue risorse statali in danno dei cittadini onesti da parte di cinici e disinvolti approfittatori”.

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