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Emigrante Volante #1: La prima volta non si scorda mai

Continua il lancio di rubriche a tema pallacanestro durante questo periodo di emergenza.
E’ con piacere che vi presentiamo “Emigrante Volante”, una serie di racconti delle radiocronache esterne della nostra amata JuveCaserta a cura del nostro Mario della Peruta.

 

29/11/2015 – 9^ giornata
UMANA VENEZIA – PASTA REGGIA CASERTA: 65-58
(Peric 19 – Cinciarini 19)
In questo periodo a dir poco surreale, appigliarsi ad un ricordo o ad un’emozione può essere un modo per passare insieme un po’ di tempo. E lo faremo ricordando quelle che sono state le emozioni a tinte bianconere che mi permettono di accompagnarvi da qualche anno in giro per l’Italia, al seguito della nostra amata JUVECASERTA. La prima partita di questo nostro cammino, per i più, non rientra affatto tra le partite più memorabili, anzi. Quella Caserta, non ancora nella sua forma completa, viaggiava nella parte bassa della classifica con 3 vittorie e 5 sconfitte, ma lasciava intravedere un po’ di luce grazie anche a quel Siva che, nonostante qualche acciacco di troppo, dispensava lampi di classe assoluta. Ma ritorniamo a Venezia, a quella Venezia. Il primo ricordo che mi viene in mente è quello del Direttore, Enzo Gazzillo, che mi tenne sulle spine fino al sabato mattina, quando telefonicamente mi comunicò l’esordio con testuali parole: “Uagliò divertiti…e portati una bottiglietta d’acqua che stai da solo e ne hai bisogno!”. 

Quando stai per avverare uno dei tuoi sogni, non percepisci a fondo le emozioni che stai vivendo: ho sempre preso ispirazione da Fabio Testa e Camillo Anzoini, che per anni hanno accompagnato le mie domeniche attaccate ad una radiolina, ma adesso toccava a me.

Torniamo alla partita. Venezia era squadra di tutto rispetto, che vantava giocatori quali Goss, Mike Green e Peric (quanto ci fece male il croato!). Noi, aldilà delle ultime sconfitte, venivamo da settimane tribolate: Siva acciaccato, Amoroso fuori squadra, El Amin sul piede di partenza e Gaddefors convocato per onor di firma. Ma la Juve quell’anno era tignosa un po’ per tutti e, nonostante gli svariati tentativi di allungo della Reyer, Caserta si teneva aggrappata al match con Cinciarini (19 a fine partita), e quel Marco Giuri che da 1° acquisto pre-ripescaggio andrà a rivestire di lì a poco i gradi di capitano; il punteggio recitava 39-36 a metà terza frazione e, con tutta lo scetticismo di questo mondo, la mia voce ed i miei occhi cominciavano a far trasparire un po’ di speranza in più. Venezia ci colpiva più volte dall’arco, ancora Marco Giuri teneva accesa l’ultima fiammella di speranza con Sandro (Dell’Agnello) che spronava i suoi in tutti i modi, ma il talento orogranata usciva alla distanza e Caserta faceva appena in tempo a rientrare sotto la singola cifra di svantaggio.
Sono sincero. E’ stata l’unica volta che, per me, una sconfitta passava in secondo piano. Nonostante tutto ero felice come un bambino. Quel “bambino” che torna ogni domenica a raccontarvi “on the road” le partite della nostra JuveCaserta.
Volge al termine il 1° appuntamento con “Emigrante Volante”.
A presto… e SEMPRE FORZA JUVECASERTA!


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